All’interno dell’ordinamento giuridico italiano esistono essenzialmente due tipologie di separazione. La separazione consensuale è un istituto giuridico dell’ordinamento italiano che permette ai coniugi di intraprendere di comune accordo una procedura di separazione ed è conosciuta per essere molto più rapida rispetto alla speculare separazione giudiziale. Quest’ultima è infatti introdotta dall’articolo 151 del Codice Civile e dagli articoli 706 e seguenti del Codice di Procedura Civile. È una procedura molto più costosa e lunga della prima e vi si ricorre generalmente quando non vi è accordo tra i coniugi. Si tratta a tutti gli effetti di un procedimento civile ordinario aperto con un ricorso da uno dei coniugi. Ma quanto costa separarsi in entrambi i casi? Vediamolo nel dettaglio insieme a cosa occorre per avviare la procedura.
Sommario
ToggleI documenti della separazione consensuale
Anche la burocrazia della procedura consensuale prevede un numero minore di documenti da presentare. Si tratta di documenti accompagnatori del ricorso che si riferiscono a:
- Un estratto legale dell’atto di matrimonio
- Il certificato di residenza e lo stato di famiglia dei coniugi
- Dichiarazioni di reddito degli ultimi tre anni di entrambi i coniugi
- Copia di un documento di identità di entrambi i coniugi
- Copia del codice fiscale di entrambi i coniugi
Questa procedura implica naturalmente anche tempi più brevi. Generalmente, questa procedura si chiude in pochi mesi e, nella migliore delle ipotesi, persino in poche settimane.
Quanto costa separarsi con la consensuale
Come già anticipato, anche il costo di questa procedura è molto più basso della procedura giudiziale. Non esiste effettivamente una tariffa fissa per un avvocato divorzista. Generalmente, cliente e assistito concordano fra loro un compenso. Possiamo comunque segnalare che il compenso di base per un avvocato esperto in diritto della famiglia parte da 400 euro a coniuge, fino ad un massimo di 3000 euro. Tuttavia, si può abbassare il costo ricorrendo alla negoziazione assistita.
Ma i costi di questa procedura sono più bassi proprio perché non è sempre necessario ricorrere all’avvocato. Infatti, se nella procedura non sono coinvolti figli minori o non autosufficienti , questo passaggio può essere bypassato. Tuttavia, è sempre consigliata l’assistenza di un professionista per scongiurare ogni possibilità di commettere delle esattezze, cosa molto facile quando si ha a che fare con la lunga e complessa burocrazia italiana. Se si propende per questa ipotesi, gli unici costi saranno legati alla produzione dei documenti e al bollo del contributo unificato (43 euro).
I documenti necessari per la separazione giudiziale
Anche la separazione giudiziale prevede una documentazione necessaria da far avere al legale che vi assisterà nel procedimento:
- Estratto legale dell’atto di matrimonio
- Lo Stato di famiglia dei due coniugi
- Il certificato di residenza dei due coniugi
- Copia delle ultime tre dichiarazioni dei redditi dei due coniugi
Come già anticipato prima, i tempi di questa procedura sono molto più lunghi della procedura consensuale. Molto spesso, questi procedimenti si concludono dopo almeno due anni. Inoltre, bisogna considerare le molte variabili che possono intervenire, quali gli appelli o i ricorsi di Cassazione. Anche l’efficienza del Tribunale di competenza, che fissa le udienze, può variare di molto la durata del processo.
Quanto costa separarsi con la giudiziale
Anche in questo caso, i costi per il legale possono variare molto, andando dai 1500 euro a costi superiori persino a 3000 euro. Inoltre, il costo del processo varia anche in base ai gradi e alla presenza di appelli o ricorsi per Cassazione.
Per maggiori informazioni, vi segnaliamo la pagina Wikipedia sulla separazione.