L’Articolo 2043 del nostro Codice Civile previde il risarcimento dei danni in tutti quei casi in cui un soggetto provochi una lesione o un danno ingiusto, che sia contrattuale o extracontrattuale, doloso o colposo, ad un’altra persona. Per legge, quindi, il soggetto è tenuto a risarcire la controparte e tale risarcimento consiste nella reintegrazione del patrimonio del danneggiato affinché la sua situazione venga riportata allo stato precedente al danno subito.
È da sottolineare che il risarcimento dei danni è un principio oggettivo e il valore intrinseco di un danno non può in alcun modo variare in base al paese, al tenore di vita o al valore della moneta. Tuttavia, in certi casi, tale valore può cambiare nel tempo in seguito all’inflazione.
Sommario
ToggleRequisiti per chiedere il risarcimento dei danni
Per poter richiedere un risarcimento del danno subito è necessario dare prova del fatto che il colpevole abbia violato una normativa e leso un diritto altrui agendo in maniera illegale. Tale risarcimento è richiedibile solo nel caso di danni causati esclusivamente da un comportamento illecito compiuto da altri e non da particolari condizioni ambientali o da altre cause. Inoltre, il danno subito deve essere quantificabile e occorre dimostrare la sua entità.
Tipologie di danno
Il danno subito è classificabile all’interno di una categoria ben precisa:
- Danno economico o patrimoniale
Si riferisce ai danni riguardanti soldi, redditi o possedimenti e si divide in danno emergente, nel caso di spese aggiuntive dovute al disagio o lesione subiti, e lucro cessante, nel caso in cui sia venuto a mancare un guadagno proprio in seguito al danno che è stato arrecato.
- Danno biologico
Riguarda gli effetti negativi che una lesione fisica o psichica, dolosa o colposa che sia, ha sulla salute del danneggiato. Tali effetti possono compromettere, quindi, sia la salute fisica che psichica del soggetto vittima del danno e l’entità di tale danno biologico viene calcolata tramite specifiche tabelle fornite dal Tribunale di Roma e Milano.
- Danno morale
È un tipo di danno “astratto” che causa sofferenza psicologica ed emotiva. Per poter richiedere il risarcimento dei danni è importante dimostrare che questa sofferenza sia stata causata da un fatto illecito e che non sia in alcun modo precedente a tale fatto.
- Danno esistenziale
Riguarda tutti quei casi in cui una lesione compromette la vita e le attività quotidiane del danneggiato. Basti pensare, ad esempio, a cicatrici dovute ad ustioni che colpiscono il volto di un soggetto cambiando radicalmente il suo modo di vivere e di relazionarsi con gli altri nonché la sua personalità.
Come chiedere il risarcimento dei danni
Il primo modo di procedere è mediante l’invio di una diffida al soggetto considerato colpevole al fine di trovare una soluzione pacifica all’accaduto. Nella lettera di diffida occorre descrivere dettagliatamente il danno subito e le colpe attribuibili al colpevole insieme alla cifra per il risarcimento da stabilire secondo criteri oggettivi e concreti.
La seconda via è quella della citazione in giudizio del responsabile del danno. In questo caso sarà il giudice a quantificare il valore del danno subito e a stabilire la cifra da risarcire al danneggiato. Solitamente, questo modo di procedere è da preferire in caso di lesioni gravi che prevedono un risarcimento consistente. Nei casi di danni di lieve entità questo procedimento potrebbe risultare superfluo, se non addirittura controproducente, in quanto causerebbe un elevato dispendio di soldi per le spese giudiziarie e di tempo per via dei lunghi processi. La diffida sarebbe quindi la migliore via da seguire in questi casi.